domenica 3 dicembre 2017

Mani in tasca e occhi al cielo







Mi ricordo che ho passato la serata a passeggiare, lungo il Corso del prezioso lungo mare.
Ti ha tradita l'emozione, che riporti ancora adesso; quando scendi per le scale, per uscire dal portone.
Sono stato un'incapace, a non chiederti mai troppo.
Sono stato un grande sciocco, a non meritarti adesso.
Ora solo, in questa stanza; penso a te, che sei assorta.
Penso a quante delusioni, di occasioni ormai perdute.
Già non so se sono andate.


Ieri notte ti ho sognata, con un abito di seta.
Ti ho abbracciata, senza invadere la scena.
Mi hai pregato di restare ancora un poco, che saresti ritornata; senza tutti quei signori un po' scortesi, con le mani sempre appese.
Appese a te, che non volevi; esser preda di ogni sorte.
Di ogni uomo conosciuto, e alla moda capitato.


Io non so se poi è vero, che son degno di attenzioni; però credo che ti basti essere amata, e non chiederti perdono.
Non scappare proprio ora, che ho bisogno di parlarti.
Ho bisogno del tuo sguardo, della tua dolce presenza.
Ti amo e basta.
Questa è l'unica sorpresa.
Questa è l'unica occasione, per non rimanere solo; per non essere ancor preda, di legami un po' banali.
Di signore ben vestite, e di storie ormai passate.


















Nessun commento:

Posta un commento