Mi ricordo quella sera con quel tale.
E' passata tutta a pane e sale.
Era l'unica cosa rimasta.
E del caffè solubile nella dispensa.
Poi mi sono addormentato.
Ed il gatto in braccio sul divano.
La mattina quando mi sono ripreso.
Ho trovato un tuo biglietto appeso.
Eri appena stata in banca.
Certo avevi il mal di pancia.
Io non sono certo abituata.
A vivere con te la vita sempre scombinata.
Non perché ti voglia male.
Ma ritorno presto in ospedale.
Torno al mio lavoro ormai sicuro.
Sbatti pure il muso contro il muro.
Io non ho capito molto.
Non pensare di avermi sconvolto.
Come te di donne ce né tante.
Alla fine chiedi il tuo diamante.
Non son l'uomo giusto per nessuna.
Questa è sempre stata la mia più grossa fortuna.
Non mi hai mai potuto rinfacciare.
Di prometterti una casa al mare.
Non puoi dirmi 'disonesto'.
Te l'ho detto subito: 'sono poveretto'.
Voi che siete stolti di sicuro.
Non riuscite a vivere senza quel muro.
Senza quella vostra convinzione.
Che è il denaro l'unico padrone.
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